• “Iye Omoge” è in Edo, la lingua più diffusa tra le donne originarie della Nigeria che si prostituiscono sulle strade italiane. La persona che mi ha raccontato questa storia spiega l'espressione come, a scelta, “una donna matura che si comporta come una ragazzina” oppure, “la madre di Omoge”, cioè “la madre di una ragazza che ama mostrarsi bella, vestirsi elegantemente”.
    “Iye Omoge” era il nome africano della terza classe di un viale torinese, dove si prostituivano le trentenni, quelle che avevano lasciato i propri figli in Africa; era un modo di prendere in giro le donne meno giovani da parte delle teenager e ventenni dell’inizio del viale, che stavano in prima e seconda classe. Erano le stesse donne che lavoravano lì ad aver deciso la suddivisione in "classi".
    Il viale è Corso Regina Margherita; le donne africane erano centinaia lungo il Parco della Pellerina. Consumavano i rapporti sessuali nei dintorni, in macchina o all'aperto.
    Le prime Nigeriane fecero la loro comparsa in Corso Regina nell’autunno del 1987. In pochi anni crebbero di numero al punto che la zona iniziò ad essere chiamata dai giornalisti “piccola Africa”, “Nigeria torinese”, “viale dell'amore”.
    Con la chiusura al traffico notturno del controviale, la Pellerina è tornata da qualche anno ad essere un semplice parco urbano.